Possiamo paragonare il fegato ad un vero e proprio filtro, che passa in rassegna le molecole circolanti nell’organismo. Questa posizione peculiare lo espone tuttavia ad un maggior rischio di saturazione e di intossicazione. Scopriamo perché una dieta per disintossicare il fegato può farci guadagnare in salute.
Chiariamo subito un concetto: la detossificazione è una funzione fisiologica vitale. Quando è deficitaria si incorre in un maggior rischio di disturbi e stati patologici.
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I processi detossificanti includono la mobilizzazione, la bio-trasformazione e l’eliminazione delle tossine di origine esterna o interna. E per portare a termine tutto ciò nel migliore dei modi le cellule spendono un grande quantitativo di energia. Ad ogni modo i fattori legati all’esposizione ambientale, alla genetica ed allo stile di vita possono sia causare un accumulo di sostanze nocive (es. farmaci, inquinanti, prodotti chimici e di sintesi) che una minore capacità di metabolizzarli a dovere.
Ridurre l’intossicazione organica richiede di cambiare il proprio stile di vita.
Ecco i punti principali da rispettare per proteggerci dalle tossine:
- Evitare le molecole nocive come i metalli pesanti, gli inquinanti organici persistenti e le radiazioni elettromagnetiche;
- Ottimizzare la mobilitazione e l’eliminazione delle tossine;
- Salvaguardare il benessere gastrointestinale;
- Seguire un’alimentazione sana ed equilibrata (idratazione inclusa);
- Preservare il ciclo sonno-veglia ed i momenti di rilassamento.
La maggior parte della detossificazione avviene nell’intestino e nel fegato. In quest’ultimo avvengono, infatti, numerose reazioni biochimiche che elaborano le molecole nocive diminuendone la tossicità e favorendone l’eliminazione.
Il ruolo dell’alimentazione
Insieme al supporto di uno specialista la prima cosa da fare dal punto di vista nutrizionale per promuovere la detossificazione del fegato è rimuovere gli alimenti e le bevande che possono contribuire al carico totale di tossine. Perciò attenzione all’acqua contaminata da prodotti chimici e da metalli, ai grassi industriali o trattati ad alte temperature ed ai cancerogeni nascosti nei cibi (es. idrocarburi policiclici aromatici nelle grigliate!). In secondo logo è importante scegliere i cibi giusti che sostengono gli organi deputati alla detossificazione. Attraverso un’alimentazione varia ed equilibrata si consumano migliaia di micronutrienti e di sostanze vegetali dalle ben note azioni supportive per una detossificazione efficiente ed equilibrata nelle sue diverse sotto-fasi. Per esempio le reazioni detossificanti iniziali richiedono minerali, vitamine (B2, B3, B6, B9, B12), aminoacidi ed altri micronutrienti.
Considerando che la detossificazione dà luogo alla formazione dei radicali liberi come prodotti di scarto, è importante che l’organismo ne sia protetto dallo stress ossidativo grazie alle molecole anti-ossidanti. Questi sono presenti soprattutto nei prodotti di origine vegetale tra cui: beta-carotene, luteina, zeaxantina, vitamina C ed E, selenio, rame, zinco, manganese, coenzima Q, tioli (aglio, cipolla e crucifere), bioflavonoidi, polifenoli (melograno, thè verde e lamponi), antocianine (more e mirtilli), curcumina (curcuma). Inoltre la fase successiva richiede vari nutrienti per completare la trasformazione delle tossine. Ciò avviene attraverso l’aggiunta di piccole molecole alla tossina, che può essere di conseguenza escreta più facilmente. Dato che i vari nutrienti richiesti per a coniugazione sono legati alle tossine, questi possono diventare potenzialmente carenti se non adeguatamente riforniti da una corretta alimentazione.
L’alimentazione rappresenta il fattore più importante per la depurazione del fegato.
Un’ampia moltitudine di macro e micro-nutrienti sono richiesti ogni giorno per costruire gli enzimi, sostenere le reazioni metaboliche e tenere sotto controllo lo stress ossidativo. Non dimentichiamo che negli alimenti sono presenti migliaia di molecole diverse, che possono esercitare anche effetti sinergici e protettivi per il fegato.
Generalmente gli alimenti vegetali sono una buona fonte di fibre solubili ed insolubili, che promuovono il benessere intestinale ed il transito delle tossine. Inoltre le verdure promuovono l’alcalinizzazione delle urine agevolando la loro eliminazione nelle ultime fasi della detossificazione. In particolare quelle non amidacee influenzano la detossificazione ed i processi di biotrasformazione, che coinvolgono non solo le molecole nocive ma anche i farmaci e gli ormoni sessuali (es. estrogeni). E’ ben noto che alcune verdure (es. cavolo, bietola, radicchio) hanno proprietà particolarmente benefiche per il fegato.
Le cellule epatiche hanno bisogno degli aminoacidi per la sintesi degli enzimi ed il rifornimento dei substrati chimici. Ciò può essere ottenuto attraverso un’alimentazione equilibrata che comprenda i prodotti di origine animale e/o i legumi, che sono anche fonti di fibre. Senza tralasciare un consumo adeguato dei grassi buoni, degli olii e della frutta contenente numerosi fito-nutrienti come il beta-carotene, la luteina e le antocianine.
Il parere del Centro di Medicina Biologica
In conclusione secondo il Centro di Medicina Biologica l’alimentazione rappresenta una strategia vincente per favorire i processi di depurazione del fegato. Da un lato riduce l’accumulo delle molecole indesiderate e dall’altro ottimizza le fisiologiche capacità di detossificazione. Infine le terapie nutrizionali sono efficaci nella riduzione dei fattori di rischio epatici (es. steatosi, infiammazione, disturbi metabolici), che compromettono la sua piena funzionalità.
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