candida intestinaleCos’è la candida intestinale, e quali sono i sintomi della candida intestinale? Scopriamo anche la dieta e la cura per la candida intestinale, e sviluppiamo alcuni dubbi sul contagio della candida intestinale.

Con il nome di Candida si intende un genere di funghi presenti nel nostro organismo e generalmente innocui. Tuttavia, in alcune circostanze possono diventare patogeni e provocare infezioni. In questo articolo approfondiremo meglio questo argomento e parleremo in particolare della candida intestinale, dei sintomi e manifestazioni cliniche, della cura anche attraverso la dieta, e del possibile contagio.

Microrganismi intestinali

Il tratto gastrointestinale è un habitat naturale per miliardi di microrganismi, che costituiscono il cosiddetto microbiota ed alcuni dei quali possono instaurare con noi un rapporto di simbiosi. Questi microrganismi traggono vantaggio dalle risorse facilmente disponibili nell’intestino e per fare ciò sono adattati all’assenza di ossigeno, alle spinte peristaltiche ed ai cambiamenti del pH. Benché si sapesse da tempo che esistono relazioni mutualistiche tra l’organismo ed il microbiota, gli studi iniziali si sono concentrati per lo sugli agenti patogeni. Questo scenario, tuttavia, è in rapida trasformazione grazie agli avanzamenti tecnologici, che hanno consentito di approfondire nel dettaglio ciò che avviene nel nostro intestino. Da una mole sempre più ingente di studi è ormai chiaro che il microbiota incide potentemente sull’intera salute dell’organismo.

Il microbiota intestinale umano contiene microrganismi appartenenti a tutti i domini della vita, tra cui i funghi, il cui insieme prende specificatamente il nome di micobiota. La componente fungina ha ricevuto molta meno attenzione rispetto ai batteri, anche se attualmente è sotto indagine da un ampio numero di ricercatori nel mondo. Questi studi hanno permesso di dimostrare che nell’intestino umano abitano molti funghi, ma solo pochi sono numericamente rilevanti. Alcuni di questi funghi risiedono naturalmente nell’intestino e sono in grado di crescere alla temperatura di 37° C, come per esempio le specie di Candida albicans, C. tropicalis, C, parapsilosis e C. glabrata, che possono essere trovate come componenti naturali ed asintomatiche nel microbiota umano. In merito si stima che il 30-60% degli individui sani sia portatore almeno di C. albicans e le specie di Candida sono le prime forme fungine riscontrabili nell’intestino dei neonati. Si presume, infatti, che siano trasmesse dalla madre, poiché le specie di Candida sono abitanti comuni anche della pelle e della mucosa vaginale, oltre che del colon. I generi di funghi presenti nell’intestino sono circa 100 e con una forte variabilità da individuo ad individuo. Quelli più comuni sono: Candida, Cladosporium , Saccharomyces e Penicillium.

Candida intestinale: sintomi

Candida intestinale sintomiQuali sono i sintomi della candida intestinale? Sebbene la Candida albicans sia un normale costituente della flora orale, vaginale ed intestinale essa è anche la principale causa di infezioni fungine. Queste ultime possono essere causate da contaminazioni esterne (es. cateteri, operazioni etc.) oppure, in alcuni individui suscettibili, le infezioni possono disseminarsi a partire dal tratto gastrointestinale. Le candidosi possono essere estremamente pericolose per le persone con deficit immunitari oppure in terapia immuno-soppressiva. I sintomi principali della candida intestinale sono:

  • Gonfiore e/o dolore addominale;
  • Meteorismo,
  • Indigestione;
  • Nausea e/o vomito;
  • Eruttazioni frequenti;
  • Ulcere gastriche;
  • Prurito anale.

Se l’intestino e le difese immunitarie lavorano a dovere la Candida rimane nell’intestino in modo assolutamente innocuo. La situazione cambia quando il sistema immunitario è debole o l’intestino non pienamente funzionante. La Candida, infatti, è in grado di cambiare forma e di diventare un patogeno aggressivo nei confronti della mucosa intestinale provocando infiammazione. In questi casi assume una forma ad ifa allungata ed in grado di penetrare direttamente nei tessuti intestinali. Per di più la Candida è capace di decomporre lo strato di muco che protegge l’epitelio intestinale facilitando la propria adesività, oltre a formare un vero e proprio biofilm, che la ripara dagli anti-micotici e dalle cellule immunitarie. La Candida, infatti, è in grado di sintetizzare molecole dette adesine, che sono critiche per il processo infettivo facilitando l’adesione e la formazione di biofilm. Inoltre studi recenti hanno riscontrato l’azione di una tossina fungina, che promuove l’infezione permeabilizzando la mucosa.

La formazione di una forte barriera epiteliale rappresenta la prima linea di difesa contro le infezioni da C. albicans nell’intestino.

La barriera mucosa intestinale svolge un ruolo importante nella protezione dall’invasione, proliferazione e migrazione in altri organi degli agenti patogeni. In particolare la Candida, se incontrollato, può attraversare la mucosa intestinale ed eventualmente raggiungere il torrente ematico mettendo in allarme tutto l’organismo. In particolare i fattori più rilevanti nella proliferazione dannosa di C. albicans sono:

  • Deficit della risposta immunitaria;
  • Disfunzioni intestinali derivanti da alterazioni della flora, permeabilità o lesioni;
  • Cambiamenti nella morfologia di Candida.

La permeabilità della barriera intestinale è regolata dalle giunzioni tight junction e dai microrganismi presenti nel tratto intestinale. Inoltre appena al di sotto della mucosa intestinale c’è un sottile strato detto lamina propria contenente un alto numero di cellule immunitarie, come i macrofagi, linfociti e mastociti, che partecipano tra loro nella risposta immunitaria a livello intestinale. Il sistema immunitario in generale adotta diverse strategie per distinguere gli agenti appartenenti al Sé organico da quelli esterni all’organismo (non-Sé) al fine di dirigere al meglio la sua attività. In aggiunta l’immunità intestinale dovrebbe mantenere un ottimo equilibrio tra la capacità, da una parte, di tollerare la normale flora intestinale e, dall’altra, di reagire rapidamente ai microrganismi patogeni.

La parete cellulare di C. albicans contiene tre tipi di molecole (chitina, glucani e mannani), che possono essere riconosciuti dal sistema immunitario scatenando di conseguenza l’avvio della reazione immunitaria. Durante un’infezione, infatti, le cellule immunitarie sono prontamente reclutate nel sito sotto attacco ed avviene la produzione molecole pro-infiammatorie (chemochine e citochine) come IL-1, IL-6, IL-8 e TNF-α. Infine l’intestino dispone anche di altri meccanismi di difesa come la secrezione di peptidi anti-microbici e di anticorpi (sIgA) nell’intestino tenue. Per esempio alcune mucine prodotte da specifiche cellule intestinali hanno effetti anti-fungini.

Alti livelli intestinali di Candida sono spesso riscontrabili nelle persone che soffrono di disturbi gastrointestinali ed è associata fortemente alle ulcere ed alle malattie infiammatorie intestinali. Queste ultime sembrano causate da una risposta immunitaria aberrante nei confronti dei normali microrganismi intestinali commensali, anche se i meccanismi non sono ancora stati chiariti. Le evidenze suggeriscono che i funghi possono essere in qualche modo coinvolti in queste patologie, come per esempio gli elevati livelli degli anticorpi anti-Saccharomyces cerevisiae (ASCA), specifici per le componenti della parete fungina, sono un biomarcatore clinico per identificare la malattia di Crohn. Inoltre diverse ricerche scientifiche hanno mostrato un’associazione tra le malattie infiammatorie intestinali ed un abbassamento della diversità sia batterica che fungina, mentre nel frattempo le specie di Candida diventano sempre più prevalenti. Studi recenti, infine, suggeriscono anche un ruolo del micobiota intestinale nello sviluppo del danno epatico da alcool e l’alcool sembra indurre la crescita di Candida ed alzare i livelli di ASCA.

Candida intestinale: quale dieta?

Quale dieta per la candida intestinale? La composizione del micobiota intestinale non è particolarmente stabile, ma cambia nel tempo a seconda di numerosi fattori, tra cui quelli alimentari. Dato che l’alimentazione rappresenta sia la principale via di ingresso dei microrganismi sia la fonte di nutrienti, non sorprende che abbia una forte incisività sui microrganismi gastrointestinali. Modificare l’alimentazione, infatti, induce cambiamenti globali e relativamente rapidi del microbiota intestinale.

Mentre la composizione dei batteri mostra una spiccata relazione con la disponibilità dei nutrienti (es. fibre, zuccheri, proteine, grassi) quella fungina è guidata soprattutto dalla presenza di funghi inizialmente sull’alimento, come per esempio succede classicamente con i formaggi o altri alimenti fermentati. La Candida, inoltre, sembra avvantaggiarsi degli zuccheri e mostra una correlazione inversa con il consumo dei grassi saturi. In aggiunta la composizione fungina cambia notevolmente anche tra un’alimentazione vegana ed una onnivora. In generale i funghi più comuni sono quelli più comuni nei vegetariani (Fusarium, Aspergillus, Penicillium), senza necessariamente rappresentare un fattore di rischio. Ad ogni modo, considerando le forti variabilità cliniche e dietetiche tra gli individui, è sempre raccomandabile rivolgersi ad uno specialista al fine di affrontare la candidosi con una nutrizione e terapia personalizzata.

Gli aspetti alimentari possono agire indirettamente anche attraverso altri fattori degni di attenzione. È stato osservato, infatti, che i disturbi dell’alvo e l’utilizzo dei farmaci inibitori di pompa aumentano il rischio di incorrere ad una sovra-crescita batterica e fungina nell’intestino tenue, soprattutto da candida. In aggiunta un microbiota batterico in equilibrio aiuta a tenere a bada la crescita di Candida e di altri funghi. In merito i meccanismi tramite i quali le comunità batteriche interferiscono con la colonizzazione fungina sono per lo più ancora sconosciuti, ma alcuni di loro possono indurre la secrezione di peptidi antifungini da parte delle cellule epiteliali. Pertanto, oltre a prendersi carico della Candida, è opportuno prendersi cura della funzionalità dell’intestino e del microbiota in toto in esso contenuto.

Candida intestinale: contagio?

contagioContagio per la Candida intestinale: è contagiosa? Una domanda del genere può essere considerata del tutto normale, vista anche la paura che questa problematica fa insorgere nelle persone. Tuttavia, ci sentiamo di tranquillizzare in merito a questa domanda, e di ammettere che la risposta è no. La candida intestinale non ha una forma di contagio, ma è bene ovviamente tenere sempre a mente le normali misure igieniche che è bene prendere in considerazione per evitare situazioni sgradevoli.

La cura definitiva

Presso il Centro di Medicina Biologica si effettuano percorsi terapeutici per la cura definitiva della Candida attraverso terapie integrate e personalizzate. Queste hanno l’obiettivo di affrontare la crescita o le proliferazioni di Candida attraverso la cura di un’alimentazione ad hoc per la persona insieme ad altre strategie terapeutiche per riportare l’intestino ad una piena funzionalità e benessere.

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