Sempre più evidenze mostrano gli effetti dei fattori cosiddetti ambientali sulla salute. In particolare un ruolo di primo piano è svolto dall’esposizione a tossine ed inquinanti, che possono alterare il delicato equilibrio del nostro organismo e dell’ecosistema in cui viviamo. In questo articolo si affronterà l’argomento della tossicità per quanto riguarda i disturbi femminili ed i problemi di infertilità nelle donne.
Sistema riproduttivo nelle donne
Argomenti
Il sistema riproduttivo femminile è costituito da diversi organi, che sono fondamentali per la nascita della prole. Questo apparato dà origine ai gameti, che, insieme a quelli maschili, potranno poi dare origine alla prima cellula dell’embrione. Inoltre il sistema riproduttivo fornisce protezione, calore e nutrimento al neonato durante il suo sviluppo. Gli organi essenziali per la riproduzione sono le ovaie, che producono gli ovociti, cioè le cellule uovo durante il processo di ovulazione. Inoltre le ovaie producono ormoni sessuali tra cui gli estrogeni ed il progesterone. Si precisa, inoltre, che i cambiamenti dovuti alle mestruazioni in età riproduttiva sono frutto di una stretta collaborazione tra ormoni di differente origine. In particolare le aree principali sono le regioni cerebrali dell’ipotalmo e dell’ipofisi, oltre al ruolo importante dato da ovaie e utero.
Infertilità
La donne è fertile soltanto per alcuni giorni al mese a causa della ciclicità dei processi riproduttivi, dell’ovulazione e della preparazione dell’utero. In merito è fondamentale che il rivestimento uterino (endometrio) sia adeguato per l’impianto dell’embrione qualora avvenga la fecondazione della cellula uovo.
L’infertilità è definita come l’incapacità di concepire dopo un anno di rapporti sessuali regolari e non protetti. Può essere causata da un’ampia varietà di fattori legati allo stile di vita, allo stress, a problemi di salute ed all’ambiente. In molti casi l’infertilità è il risultato dell’incapacità di andare incontro ad ovulazione, spesso come conseguenza della sindrome dell’ovaio policistico. Tuttavia circa nel 10% dei casi l’infertilità non trova una spiegazione o una giustificazione.
Interferenti endocrini: che cosa sono?
Gli interferenti endocrini costituiscono un gruppo ampio di sostanze chimiche chiamato in questo modo, perché il loro denominatore comune è la capacità di alterare il normale funzionamento ormonale. Sono sostanze di sintesi o molecole nocive diffuse nell’ambiente a causa del loro utilizzo in campo agricolo e nella produzione industriale o manifatturiera. Appartengono a questo gruppo numerosi pesticidi (es. organofosfati, piretroidi, carbamati), metalli pesanti (arsenico, piombo, mercurio), i parabeni, gli ftalati ed il bisfenolo-A delle plastiche, il dietilstilbesterolo ed i policlorobisfenili (PCB).
Quali effetti sulla salute femminile?
Il sistema riproduttivo femminile racchiude molteplici processi biologici che sono altamente regolati attraverso le interazioni tra i vari ormoni, il metabolismo, il sistema nervoso e quello immunitario. Purtroppo questa regolazione è anche sotto l’influenza di sostanze xenobiotiche, cioè sostanze che non appartengono al nostro organismo, ma hanno un’origine esterna. Dopo essersi introdotte nel corpo tramite l’aria, l’acqua, il cibo o il contatto diretto molte di questa sostanze ambientali hanno dimostrato di avere effetti a livello del bilanciamento e dei recettori ormonali.
L’esposizione ed il conseguente accumulo di queste sostanze può sfociare nella comparsa di infertilità inspiegabile, sintesi ormonale anomala, alterazioni del ciclo mestruale, anovulazione e menopausa precoce. Ciò avviene perché, gli interferenti endocrini sono in grado di alterare la sintesi, il metabolismo e l’azione degli ormoni nell’organismo. Da qui deriva fondamentalmente la loro rilevanza nel campo della salute e della prevenzione. In particolare gli studi di tossicologia mostrano che i sistemi più coinvolti riguardano l’ipotalamo, l’ipofisi, le ovaie e l’utero, i quali collaborano tra di loro al fine di mantenere una normale fertilità. Un meccanismo rilevato dagli studi riguarda l’interazione tra queste tossine ed i recettori delle cellule, che sono deputati a captare il segnale degli ormoni circolanti (es. estrogeni).
Molti inquinanti hanno dimostrato di alterare la fertilità e di alterare il ciclo mestruale.
L’esposizione sia in adolescenza che in età adulta provoca nel tempo conseguenze deleterie sull’apparato riproduttivo femminile. Ne consegue che è più difficile rimanere incinta, mentre aumenta il rischio di andare incontro ad irregolarità del ciclo mestruale e ad invecchiamento riproduttivo. In aggiunta ci può essere un maggior rischio di incorrere in aborti spontanei e di non acquisire il giusto peso durante la gravidanza.
Per esempio i metalli pesanti sono in grado di interferire con la maturazione dei follicoli ovarici e con una sana gravidanza. Oppure l’esposizione ai pesticidi provoca alterazioni a livello dei follicoli ovarici, minore produzione degli ormoni sessuali, minore fertilità ed un maggior rischio di menopausa precoce nelle donne. Mentre il bisfenolo A e gli ftalati, usati per dare flessibilità alla plastica, hanno dimostrato di causare effetti nocivi e riducono la fertilità in età riproduttiva.
Il Cembio e la tossicità nei problemi riproduttivi
Il Centro di Medicina Biologica si occupa dei disturbi correlati all’accumulo nell’organismo di sostanze inquinanti, metalli pesanti ed interferenti endocrini. Queste tossine possono costituire un importante fattore di rischio per la salute riproduttiva (ma non solo) quando sono in eccesso, oppure quando le capacità di detossificazione dell’organismo siano compromesse per vari motivi. Sempre più evidenze scientifiche mostrano che gli xenobiotici tossici possono scatenare ripercussioni a livello cellulare e fisiologico determinando squilibri ormonali, ripercussioni metaboliche, un aumento dello stato pro-infiammatorio e dello stress ossidativo. Tutto ciò può essere alla base di una successiva manifestazione di sintomi e disturbi, tra cui le irregolarità del ciclo mestruale, endometriosi ed infertilità. Presso il Centro di Medicina Biologica è possibile affrontare le problematiche collegate all’accumulo tossinico tramite un approccio terapeutico personalizzato e tramite analisi specifiche per la valutazione dello stato di salute.
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Bibliografia essenziale:
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