La Candida è il fungo commensale e patogeno più comune nel nostro organismo. Descritto inizialmente più di 150 anni fa, è noto che colonizza la pelle, l’intestino, la bocca ed il sistema genitale di circa il 70% della popolazione sana. Scopriamo qualcosa in più.
Parliamo di candida femminile. Tra le specie di Candida la Candida albicans è quella più comunemente studiata, in quanto è responsabile del 65-70% delle infezioni fungine e può colonizzare già dalla nascita tramite il contatto del neonato con i lieviti presenti nel canale del parto. Più nel dettaglio C. albicans è un fungo pleomorfico, cioè è in grado di crescere come un semplice lievito oppure in forma di pseudo-micelio oppure come una vera e propria ifa filamentosa. Inoltre è un fungo molto adattabile a differenti condizioni potendo sopravvivere in diverse zone del corpo (intestino, vagina, pelle, bocca) senza causare necessariamente una malattia.
Queste osservazioni lasciano supporre che dal punto di vista evolutivo la Candida – anche quella femminile – si sia adattata a convivere con noi come un commensale. In generale le caratteristiche evolute da C. albicans le permettono di sopravvivere nei vari ambienti dell’ospite, contrastare le difese immunitarie ed agevolare la sua patogenicità. Tutto ciò offre una spiegazione del fatto che la maggior parte delle persone sane sia di fatto colonizzata da questo fungo.
Le caratteristiche metaboliche, morfogenetiche ed immuno-modulatorie della candida femminile rimandano anche alla sua pericolosità come agente patogeno ogniqualvolta il sistema immunitario sia indebolito o l’integrità delle mucose compromessa. In alcune situazioni, infatti, questo fungo può replicarsi eccessivamente, superare le difese dell’organismo e dare luogo ad infezioni dette candidosi. L’incidenza delle micosi è fortemente incrementata negli ultimi decenni e la Candida è responsabile di circa il 40% delle infezioni del torrente ematico. In merito i principali fattori di rischio sono: utilizzo di antibiotici a largo spettro e/o di corticosteroidi, chemioterapia, interventi chirurgici ed annessi esterni (es. cateteri), malnutrizione, deficit immunitari e disbiosi. In aggiunta Candida albicans dispone di un ampio numero di meccanismi favorenti la sua invasività e virulenza tra cui:
Ma quali sono i sintomi della candida, anche femminile? Nello stadio di commensale C. albicans risiede normalmente nello strato di muco presente normalmente sulle mucose. Ad ogni modo e sotto certe circostanze può raggiungere direttamente le mucose dell’ospite ed attaccarsi alle cellule epiteliali. A seconda del ceppo, dello stato fisiologico ed immunologico dell’ospite, questa interazione può condurre ad una crescita superficiale ed all’invasione dei tessuti scatenando l’attivazione dell’immunità.
Per quanto riguarda i sintomi della candida questi sono riferibili alle caratteristiche di ogni stato infettivo e declinabili a seconda della zona colpita. Benché la C. albicans possa infettare qualsiasi tessuto o organo a seconda delle varie condizioni, le infezioni più frequenti sono a livello orale, vaginale ed intestinale. A livello della bocca e della gola possono comparire macchie bianche, rossore, dolore, perdita di gusto, arrossamento degli angoli della bocca, mentre la candidosi vaginale è accompagnata generalmente da prurito vaginale, perdite vaginali anomale, dolore durante i rapporti sessuali o la minzione. Infine la candidosi intestinale dal punto di vista sintomatologico mostra meteorismo, difficoltà digestive, nausea, vomito, eruttazioni, ulcere gastriche, prurito anale, gonfiore e/o dolore addominale. Qualora l’intestino perda la propria funzionalità di barriera accade che la Candida (e non solo) riesca ad attraversare la parete intestinale e ad immettersi nel torrente circolatorio. Questa situazione dà origine ad una candidosi sistemica, che può diffondersi pericolosamente a tutto il resto dell’organismo.
Quale cura per la candida? Per far fronte alle candidosi è sempre bene rivolgersi ad uno specialista in modo tale da valutare vari fattori clinici legati alla proliferazione della Candida ed intervenire con una terapia adeguata. Ma la Candida di per sé non è l’unico fattore cui prendersi cura. Ricordiamo che le caratteristiche di commensale o di patogeno sono regolate anche dall’insieme degli altri microrganismi co-presenti alla Candida, come per esempio il quantitativo e la composizione batterica del microbiota. È stato dimostrato che ristabilire l’equilibrio nel microbiota (es. orale, intestinale, cutaneo) aiuta a tenere sotto controlla la crescita della Candida ed a favorire il recupero dall’infiammazione. Inoltre bisogna tener conto dell’effettiva funzionalità del sistema immunitario, che ha l’importante compito di sorvegliare i confini dell’organismo e di attaccare qualsiasi minaccia patogena. Un sistema immunitario poco efficiente non ha forze sufficienti per tenere a bada la Candida e frenarne l’avanzata. Quindi la cura della candidosi deve essere personalizzata dal punto di vista terapeutico ed, a seconda dei casi, anche nutrizionale al fine di favorire i fattori protettivi dell’organismo ed abbattere quelli legati alla virulenza fungina.
Le micosi da Candida rappresentano un problema di salute, che colpisce milioni di persone ogni anno e le cui ripercussioni sull’organismo sono molteplici e da non sottovalutare. Per questi motivi il Centro di Medicina Biologica affronta i disturbi riconducibili alla Candida attraverso un approccio integrato ed utilizzando terapie specifiche e naturali per debellare questo fungo e per ritrovare il sollievo dai sintomi.