L’intestino è la porta della salute. Se esso è malato o poco funzionante rischiamo di ammalarci e di intossicare l’organismo. In questo articolo ci focalizziamo sulla tossicità intestinale e su come depurare il colon.

Per la maggior parte delle persone l’intestino è la principale fonte di esposizione alle tossine provenienti dalle scorie metaboliche, dall’alimentazione e dai prodotti chimici ingeriti (es. additivi, conservanti, pesticidi, erbicidi, metalli pesanti etc.). Per far fronte a questa responsabilità la Natura ha dotato l’intestino di meccanismi che trasportano le sostanze indesiderate dalle cellule intestinali verso il lume interno. Ciò, parallelamente al ruolo svolto dagli altri organi emuntori (pelle, fegato e reni), permette innanzitutto di ridurre il carico tossinico dell’organismo. Ne consegue che un alvo regolare non consente alle feci di ristagnare ed evita che le tossine presenti possano essere riassorbite e migrare negli organi adiacenti. Prima di sapere come depurare il colon è opportuno quindi anche ricordare quali sono gli aspetti fondamentali legati alla nostra salute.

Il colon, infatti, immette nel sangue non soltanto alcuni nutrienti di origine alimentare, ma anche le eventuali sostanze tossiche che non riesce ad evacuare. A sua volta il sangue convoglia il tutto al fegato attraverso la vena porta. Qui il sangue subisce un processo di filtrazione, che permette, da un lato, l’estrazione delle molecole nutritive e, dall’altro, di metabolizzare i prodotti nocivi attraverso i meccanismi detossificanti.

Il fegato gioca un ruolo senza dubbio fondamentale nella detossificazione, ma in stretta relazione con l’intestino.

Si parla, infatti, di asse tra l’intestino ed il fegato, il quale cerca di eliminare i prodotti di scarti della detossificazione riversandoli nell’intestino attraverso la bile. Considerando l’apporto di tossine sia dall’ambiente, sia dal fegato che dallo stesso apparato digerente non sorprende che al giorno d’oggi l’intestino sia ricolmo di molecole dannose o di scarto. Quando questa esposizione è troppo prolungata nel tempo, oppure le capacità detossificanti sono carenti il nostro organismo ne subisce tutte le conseguenze. Le tossine, libere di circolare senza ostacoli, possono diffondersi al resto del corpo ed all’interno delle cellule.

La detossificazione dell’intestino rappresenta uno strumento valido ed efficace, perché elimina le sostanze in esso contenuto permettendo di raggiungere un miglior stato di salute e benessere.

Come depurare il colon: perché è importante?

Prima di rispondere alla domanda su come depurare il colon, bisogna ricordare qual è il suo obiettivo. La funzione principale del colon è di assorbire i Sali minerali e l’acqua, oltre alla compattazione delle feci da evacuare. Questi processi sono effettuati in un ambiente prevalentemente privo di ossigeno e grazie alla collaborazione della flora intestinale, che propri o nel colon raggiunge la più alta concentrazione (1011–1012 microrganismi/g) e biodiversità. Se da un lato alcuni microrganismi sono per noi benefici, altri invece sono in grado di sintetizzare molecole potenzialmente nocive e dannose per le funzioni fisiologiche. Ciò avviene per lo più in condizioni di disbiosi intestinale, cioè quando si verifica un’alterazione della normale flora intestinale insieme alla proliferazione di determinati batteri, funghi (es. Candida) o parassiti.

Per questi motivi nella detossificazione è importante promuovere una flora intestinale sana.

Qui l’alimentazione svolge un ruolo rilevante. Per esempio la crescita dei batteri buoni come i bifidobatteri ed i lattobacilli può essere favorita dall’assunzione di fibre solubili negli alimenti. Questi probiotici, dopo aver colonizzato l’intestino, competono con quelli patogeni per i nutrienti e possono produrre anche sostanze naturali antimicrobiche (es. batteriocine), che inibiscono la crescita dei microrganismi alla base della disbiosi.

Accanto al riequilibrio della flora intestinale, occorre riparare la parete intestinale. Perché se la funzione di barriera è alterata le tossine e le molecole provenienti dagli alimenti e dai processi digestivi si riversano agevolmente nel torrente circolatorio.

Partiamo da qualche dato. Il colon ha una lunghezza di un metro e mezzo. Se si dispiegano tutte le pieghe della mucosa intestinali e si estendono, il colon coprirebbe una superficie di circa 100 metri quadrati! Tenendo conto del piccolissimo spessore della mucosa (0,025 mm) è semplice comprendere quanto sia delicata e facilmente attraversabile da tossine e patogeni se non è in perfette condizioni di integrità e di salute. Cioè quando non c’è infiammazione.

Il colon è particolarmente vulnerabile allo stile di vita e non è casuale che i disturbi e le sue malattie siano in costante aumento negli anni. Tra le numerose manifestazioni cliniche citiamo quelle più comuni e diffuse:

  • Disbiosi intestinale: si tratta di un’alterazione della flora intestinale (o microbiota). Può essere di tipo fermentativa a causa della fermentazione batterica dei carboidrati con sintomi di flatulenza, distensione addominale e diarrea. Oppure di tipo putrefattivo qualora avvenga la putrefazione delle componenti alimentari ristagnanti. Oppure carenziale in seguito ad un basso introito di fibre solubili ed all’utilizzo di antibiotici o altri farmaci. Senza tralasciare la disbiosi legata alla proliferazione di funghi e lieviti;
  • Disturbi dell’alvo come la stitichezza e la Sindrome del colon irritabile, che è caratterizzata da contrazioni spastiche della muscolatura liscia del colon e da forti dolori addominali con la sensazione di doversi recare in bagno urgentemente e di evacuazione incompleta;
  • Infezioni gastrointestinali favorite da un deficit del sistema immunitario, da una flora intestinale squilibrata e da problematiche gastriche (insufficiente produzione di succhi gastrici e l’utilizzo dei farmaci inibitori di pompa);
  • Malattie intestinale su base infiammatoria. Benché tutte le patologie a carico del tratto digerenti mostrino una componente infiammatoria, possiamo soffermarci sulle malattie infiammatorie croniche, la cui manifestazione segue una fase acuta con diarrea ed eventualmente lieve febbre e periodi di remissione. Il morbo di Crohn si localizza in qualsiasi parte del sistema digerente, dallo stomaco al retto con una prevalenza della zona dell’ileo, cioè dove avviene il passaggio dall’intestino tenue all’intestino crasso. La colite ulcerosa si localizza nel retto ed è spesso accompagnata da sanguinamento rettale.

Tutti questi stati patologici presentano un’eccessiva produzione o ristagno di sostanze nocive a livello intestinale. Ecco perché può essere necessario un sostegno detossificante.

In conclusione, come depurare il colon, quindi? Il percorso di detossificazione intestinale messo a punto dal Centro di Medicina Biologica si propone di ridurre l’esposizione dell’intestino (e non solo) agli effetti delle sostanze tossiche. Si avvale di terapie naturali ed ambulatoriali, che, insieme al ruolo fondamentale svolto dall’alimentazione, migliorano le capacità protettive, riequilibrano la tossicosi provocata dai microrganismi intestinali e riparano le mucose danneggiate.

Perché prendersi cura del benessere intestinale è la base della salute.

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