La diarrea è la conseguenza dell’alterazione di una o più funzioni dell’intestino, che determina la perdita di consistenza delle feci ed un aumento della frequenza delle evacuazioni rispetto alle abitudini normali. Si precisa, tuttavia, che non si tratta esclusivamente di una problematica riconducibile alla motilità intestinale. Bensì, come vedremo, si assiste alla perturbazione di più funzionalità intestinali quali la digestione, la secrezione e l’assorbimento intestinale. Altri sintomi comunemente associati sono: dolore e distensione addominale, flatulenza, borborigmi, febbricola, calo ponderale, afte orali ed arrossamento facciale.
Diarrea cause: quali sono i motivi del disturbo?
Diarrea cause: quali sono? Essa può essere suddivisa in quattro tipologie principali:
- Osmotica
E’ causata dalla presenza nell’intestino di soluti osmoticamente attivi, cioè di molecole non assorbite o difficilmente assorbibili, che attirano acqua verso il lume intestinale superando la capacità assorbente del colon. Inoltre altre cause riguardano una cattiva digestione per deficit enzimatici, insufficienza pancreatica, sindrome da intestino corto, intolleranza al glutine o lattosio e forme di malassorbimento nell’intestino tenue. In quest’ultimo caso le feci sono spesso pastose o liquide, maleodoranti, chiare o contenenti grasso.
2. Secretiva
Si produce in seguito all’alterazione dei meccanismi di trasporto intestinale degli elettroliti determinando un grande volume di feci liquide. Di fatto può verificarsi un’inibizione dell’assorbimento, oppure una stimolazione della secrezione intestinale di liquidi e elettroliti. Ecco le cause più frequenti:
- Malattia intestinale diffusa con distruzione dell’epitelio intestinale;
- Resezione intestinale;
- Malattie con gravi alterazioni ormonali (es. sindrome di Zollinger-Ellison);
- Infezioni intestinali e tossine batteriche;
- Difetti congeniti dei processi dell’assorbimento degli ioni;
- Malattie del collagene;
- Fattori nocivi o tossici tra cui: metalli pesanti, funghi, insetticidi, erbicidi ed alcool.
3. Infiammatoria
Si assiste all’essudazione di muco, sangue, proteine e pus verso il lume intestinale. In aggiunta l’infiammazione peggiora anche l’assorbimento dell’acqua e degli elettroliti. Le cause più frequenti di questo tipo di diarrea sono:
- Malattia infiammatorie intestinali;
- Infezioni da microrganismi invasivi;
- Neoplasie del colon;
- Colite ischemica.
4. Motoria
Si verifica quando la motilità dell’intestino è anormale, nonostante conservi la capacità di assorbimento dei liquidi, degli elettroliti e dei nutrienti. L’aumento della peristalsi intestinale può essere dovuta al colon irritabile, alla neuropatia diabetica, all’ipertiroidismo, al malassorbimento degli acidi biliari ed alle conseguenze post-intervento. Inoltre quella motoria può essere una conseguenza di un’iniziale diminuzione del transito intestinale. Ciò, infatti, favorisce la proliferazione dei batteri nell’intestino tenue, il che può dare avvio alle fastidiose scariche. Infine lo svuotamento prematuro del colon può verificarsi a causa dell’anormalità del contenuto o per l’irritazione della mucosa o per l’infiammazione.
Diarrea: quali rimedi?
Diarrea: quali rimedi per contrastarla? Innanzitutto è fondamentale intervenire sulla reale causa del disturbo, che può essere messa in luce dalla storia clinica, dietetica e dalla scelta i test specifici. Per esempio in caso di infezione enterica bisogna combattere opportunamente gli agenti patogeni pur salvaguardando la microflora intestinale, che agisce come un fattore protettivo. Ricordiamo, inoltre, che uno squilibrio della flora intestinale agevola la proliferazione dei patogeni e predispone ai disturbi dell’alvo. In caso di malassorbimento, invece, è necessario riparare la mucosa intestinale dalla permeabilità, in modo tale da ottimizzare i processi cellulari di assorbimento. Infine è importante tenere a bado lo stato infiammatorio di basso grado che caratterizza spesso l’intestino diarroico.
Tutto ciò può essere affrontato con l’aiuto di un professionista al fine di impostare una terapia corretta e specifica per ripristinare le funzioni intestinali compromesse.
Diarrea: cosa mangiare? L’alimentazione fa la differenza
Diarrea: cosa mangiare per contrastarla? Ciò che scegliamo di mettere nel piatto può essere sia causa che rimedio per questo disturbo. Ed alcune semplici misure possono dare una mano. Per esempio è bene assumere gli alimenti in piccole quantità ed a temperatura tiepida, in quanto il freddo stimola la peristalsi intestinale. Inoltre è sempre buona norma prestare la massima attenzione all’igiene alimentare diffidando dei falsi cibi freschi o di quelli già contaminati.
Nel trattamento della diarrea, acuta e cronica, è importante impedire il deterioramento dello stato nutrizionale, assicurando un apporto calorico adeguato e una distribuzione bilanciata di nutrienti a seconda dei fabbisogni nutrizionali, delle capacità digerenti e di eventuali intolleranze agli alimenti. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto è importante sottolineare che non sono gli alimenti “intolleranti” di per sé a provocarla. Ma è l’interazione tra un intestino già compromesso o infiammato e l’introduzione di molecole scatenanti.
In particolare gli obiettivi della terapia nutrizionale sono:
- Favorire i processi riparativi della mucosa intestinale;
- Migliorare l’assorbimento dei nutrienti e dei fluidi;
- Diminuire la velocità di transito intestinale regolarizzando la peristalsi;
- Ripristinare una microflora intestinale equilibrata.
In conclusione il Centro di Medicina Biologica si occupa di alimentazione clinica e di benessere intestinale. Inoltre mette a disposizione analisi specifiche per la valutazione della funzionalità e della salute del tratto digerente. In particolare test all’avanguardia permettono di analizzare le capacità di digestione e di assorbimento, l’infiammazione locale, la permeabilità intestinale e la presenza di batteri, funghi o parassiti patogeni. Infine l’analisi del microbiota intestinale consente di avere una mappa approfondita della flora batterica residente nel nostro intestino, che secondo i più recenti studi costituisce un fondamentale fattore per la salute e la prevenzione.
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