Per immagine corporea si intende un concetto psicologico che riguarda i pensieri, i sentimenti ed i comportamenti che la persona mostra nei confronti della propria apparenza corporea. Ha perciò a che fare con quanto si è soddisfatti del proprio aspetto e di come questo funga da centro attorno cui ruota la nostra identità. Al giorno d’oggi rappresenta un aspetto particolarmente a rischio di andare incontro a problematiche nel rapportarsi con il proprio corpo o nella sua accettazione.
Modelli culturali, media e social
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I cambiamenti socioculturali contemporanei hanno accelerato il ruolo delle immagini e quindi delle apparenze corporee per la definizione di chi siamo (o dovremmo essere). Ciò è supportato da credenze diffuse secondo cui l’immagine corporea definisce l’identità personale e definisca standard di bellezza a cui ciascuno dovrebbe ambire. Tutto ciò riceve una forte spinta da parte dei fattori sociali, in particolare dai media e social-network, ponendo un ulteriore fardello sulle spalle delle persone che si vedono spinte a seguire ideali irrealistici o virtuali di bellezza oppure confrontandosi in modo irrealistico. Lo standard attualmente promosso di una donna magra, snella ma formosa e di un uomo muscoloso si sta ormai diffondendo su tutto il pianeta e con notevoli ripercussioni sulla salute mentale, specialmente degli adolescenti e delle donne.
L’esposizione ai media e pubblicità rappresenta un fattore di rischio rilevante.
Questo ideale, che non coincide neanche necessariamente con condizione di salute generale, provoca nelle persone il continuo ed inevitabile perseguimento di obiettivi irraggiungibili, continuamente cangianti, o addirittura non reali come nel caso delle ubiquitarie modifiche delle foto. Le donne, ma in modo crescente ormai anche gli uomini, sono indotti a curare un corpo estremamente snello e truccato al punto da interiorizzare il bisogno di monitorare spesso il proprio corpo e di oggettivare il proprio sé secondo l’unica dimensione corporea. Senza tralasciare che anche nel caso di minoranze culturali e/o etniche si può riproporre il conflitto tra il timore della discriminazione ed il perseguimento dei propri valori.
Le conseguenze psicologiche
Sulla base di molteplici studi i fattori legati ai modelli socio-culturali imperanti cui è esposta la persona fin dall’infanzia ed adolescenza svolgono un ruolo molto importante. In generale è stato dimostrato che la credenza che il proprio valore sia strettamente connesso all’immagine del corpo provoca ricadute sul benessere psicologico della persona. Una propria immagine corporea percepita negativamente è associata infatti a sofferenza psicologica, che si può manifestare per esempio tramite disturbi alimentari, depressione, ansia e ritiro sociale.
È stato dimostrato che per lo più queste influenze mediatiche peggiorano l’umore, creano frustrazione ed a differenza di quanto si possa credere non aiutano nemmeno le persone in sovrappeso a raggiungere un peso più salutare. Risulta sorprendente constatare che molto spesso siano proprio i professionisti della salute o i contesti del fitness a biasimare direttamente o indirettamente le persone per il loro aspetto e peso, senza curarsi del fatto che questi stessi atteggiamenti incidono negativamente proprio sullo stile di vita della persona.
I sintomi più comuni sono vergogna, tristezza, pensieri ricorrenti ed ansia.
I soggetti più a rischio attualmente sono le adolescenti che trascorrono molto tempo sui social network a guardare le cosiddette celebrità o influencer, specialmente se promuovono moda, esercizi fisici e diete. È possibile affermare pertanto che la credenza su modelli estetici ideali ed universali si combina con la (supposta) importanza dell’audience online e con l’enfasi sul corpo creando le condizioni per forti ripercussioni sull’immagine corporea e lo stato mentale di adolescenti ed adulti.
In merito le ricerche mostrano che negli USA circa otto ragazze e sei ragazzi su dieci provano insoddisfazione per il proprio corpo e se questo aspetto è particolarmente incisivo e persistente può sfociare in disturbi alimentari o depressivi. Inoltre, questi fattori sono aggravati dalla tendenza a vedere il proprio corpo come lo vedono gli altri e ad accentuarne le caratteristiche sessuali. Come dimostrato da diverse ricerche tanto più tempo si spende a condividere online le proprie foto o a guardare quelle altrui quanto più gli indicatori dell’umore e di insoddisfazione corporea (es. faccia, capelli, pelli) peggiorano, oltre a perdere la capacità di distinguere le immagini di persone “vere” da quelle modificate irrealisticamente. Persino brevi esposizioni esercitano effetti immediati sul tono dell’umore e sulla soddisfazione legata alla forma o al peso del corpo.
Risulta deteriorante il continuo confronto con il proprio ed altrui aspetto.
Coloro che spendono molto tempo a monitorare i likes o i commenti sono più soggetti ad andare incontro a malattie mentali o a sottoporsi ad operazioni di chirurgia estetica, la quale a parte alcune specifiche condizioni (es. incidenti) ha una ben nota associazione con alcune psicopatologie. Un’altra conseguenza è data dal notevole focus e sforzo per presentarsi sotto una luce positiva, sempre ed in ogni situazione. Ne può conseguire una spiccata tendenza all’ansia, auto-valutazione ed alla critica continua facendo comparazioni irrealistiche o francamene incongrue.
Sintesi dei concetti chiave
Una scarsa capacità di auto-accettazione, la suggestionabilità dai modelli esterni (es. parenti, amici, social) e la debolezza del senso del Sé con le proprie identità, caratteristiche e qualità molteplici sono perciò alla base delle conseguenze sullo stato di salute della persona. In particolare, la credenza che il proprio valore come persona origini dall’apparenza e che l’attrattività fisica sia essenziale per lo status sociale risulta un importa fattore di rischio psicologico. In merito a ciò risulta di speciale importanza l’esperienza soggettiva di preoccupazione per il proprio corpo piuttosto che il tempo speso davanti allo schermo.
Se da un lato i social networks vengono promossi per la loro capacità di connettere le persone e di espressione creativa, dall’altra non mancano le preoccupazioni per i loro effetti sul benessere psicologico al punto tale che diverse organizzazioni mondiali e politiche chiedono cambiamenti culturali e normativi in merito. Infine, neppure gli interventi pubblicitari promuoventi un corpo “positivo” di diversa grandezza ed aspetto sembrano utili perché ripropongono la centralità dell’aspetto fisico, la sua sessualizzazione e potrebbero far aumentare la vergogna in chi fa fatica ad accettare il proprio corpo. Viceversa, la strategia migliore sembra essere quella di promuovere media privi di focus sull’aspetto fisico o di immagini di persone mettendo al centro invece l’attività di interesse piuttosto che il corpo.
Un percorso di consapevolezza e sviluppo del Sé.
Presso il Centro di Medicina Biologica è possibile affrontare i vari aspetti di questo articolo tramite un aiuto professionale, il quale non si limita a porre un freno al consumo di media o social controproducenti, ma che aiuti la persona a relazionarsi in modo differente con il proprio corpo e a costruire un Sé più coeso. In particolare grazie allo specialista è possibile valutare i comportamenti, pensieri, emozioni e dipendenza dalle influenze estere che possono incidere negativamente sull’immagine corporea, così come eventuali inizi di sintomi psicologici.
Per esempio è utile lavorare insieme sul grado di consapevolezza che la persona ha in merito ai confronti automatici con le immagini altrui ed alla validità delle proprie supposizioni, oppure si può migliorare la gestione degli stati emotivi, dei comportamenti impulsivi coltivando nel frattempo le altre parti di Sé che rendono unica la Persona. Senza dimenticare di affrontare gli effetti sullo stato d’animo, la paura di confronti non virtuali, il perseguimento di ideali personali e non di qualche celebrità e le ricadute sulla vita di ogni giorno come la qualità delle relazioni affettive ed i disturbi del sonno.
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Riferimento bibliografici principali:
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- Vandenbosch L, Fardouly J, Tiggemann M. Social media and body image: Recent trends and future directions. Curr Opin Psychol. 2022 Jun;45:101289;
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