La nascita e lo sviluppo dei tumori dipendono da un processo multifattoriale, secondo cui più agenti differenti possono dare il loro contributo, tra cui quelli di natura psicologica. In maggior dettaglio le influenze della psiche sui tumori possono essere di tipo diretto o indiretto. Le prime si basano sullo stretto legame tra il benessere psicologico e la funzionalità del sistema immunitario, che è coinvolti nel riconoscimento e nella neutralizzazione dei virus cancerogeni (HPV, HSV, HIV) o delle cellule tumorali. Le seconde, invece, riguardano l’esposizione a fattori cancerogeni o protettivi come per esempio il tabagismo, il consumo di alcool, l’alimentazione, l’attività motoria, la vita sociale e la consapevolezza emotiva. Si evince, pertanto, che gli atteggiamenti mentali, le emozioni e lo stile di vita possono agire a beneficio della salute.
Benché la conferma diagnostica della malattia provochi un immediato impatto psicologico, le risposte messe in atto dalle persone non sono tutte uguali e la loro modalità, insieme ad un valido sostegno sociale e familiare, possono esercitare effetti positivi sulla terapia oncologica e sulla qualità di vita. E’ stato stimato in proposito che il 25-30% delle persone affette da tumore mostra complicazioni di tipo emozionale e circa il 20% presenta sintomi legati alla depressione, spesso non diagnosticata. Ciò influenza in maniera negativa la qualità di vita, l’efficacia delle terapia ed i rapporti inter-personali (es. partner, figli, famiglia).
La malattia non rappresenta esclusivamente un problema di ordine fisico, ma un problema della persona nella sua interezza, in cui sono coinvolti anche la mente e le emozioni. E’ ben noto, infatti, che la diagnosi di tumore e la successiva terapia scatenano spesso pensieri pessimisti e frustranti, come la paura di non farcela, il disagio di essere un peso per gli altri ed il desiderio di solitudine. In particolare le reazioni emotive di rinuncia e di impotenza danno il via ad una serie di risposte fisiologiche, che ostacolano le difese naturali dell’organismo aumentando la suscettibilità alla moltiplicazione delle cellule tumorali.
Per i suddetti motivi è fondamentale un corretto supporto psicologico, che può essere indirizzato non solo alla persona malata, ma anche al partner o alla sua famiglia al fine di evidenziare eventuali problematiche correlate, come per esempio le paure legate alla malattia e la perdita delle peculiarità della persona per il solo fatto di essere malata. Il sostegno psicologico è utile per migliorare la consapevolezza, la regolazione delle emozioni e per la rielaborazione delle paure collegate al dolore, alla diagnosi ed alla malattia, che può essere considerata un’ulteriore opportunità per dare un nuovo volto alla vita ed all’esistenza.
Perché guarire “le ferite dell’anima”, che danneggiano la mente ed il corpo, fa parte della cura della persona.
Per informazioni rivolgersi al Centro di Medicina Biologica.