Sempre più comunemente si sente parlare dell’intestino come di un “secondo cervello”. Ma che cosa si intende più specificatamente e quali sono le relazioni con il “primo cervello”? Scopriamolo insieme in questo articolo del Centro di Medicina Biologica.
Intestino come secondo cervello
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Per quanto scientificamente improprio il termine secondo cervello può essere attribuito all’intestino, in quanto quest’ultimo non è solamente un tubo vuoto, che serve per il passaggio e la digestione degli alimenti. Il tratto intestinale è molto di più di tutto questo ed in un certo senso può essere considerato “intelligente” in riferimento alle sue funzioni quotidiane. Di fatto l’intestino partecipa alla maturazione del sistema immunitario e del sistema nervoso enterico, alla tolleranza nei confronti dei cibi e del microbiota, alla regolazione dell’appetito e della sazietà. Inoltre, come ben noto quando si soffre di disturbi gastrointestinali, esso è in grado di incidere sulle capacità mentali e sullo stato affettivo generale.
Considerare l’intestino come un secondo cervello non vuol dire tuttavia che sia uguale del tutto uguale al primo. Per quanto snodo fondamentale dal punto di vista nutrizionale, ormonale, immunitario e nervoso l’intestino non è assolutamente all’altezza dei compiti cerebrali più complessi ed evoluti. Pertanto se da un lato l’intestino è in grado di influenzare lo sviluppo e la regolazione nervosa, dall’altro le funzioni relative all’ambito della cognizione, del linguaggio, della regolazione delle emozioni e del comportamento rappresentano il campo ancora indiscusso del “primo cervello”.
Focus sulla serotonina
L’asse intestino-cervello è un sistema di comunicazione bidirezionale tra il cervello ed il tratto gastrointestinale. Questi due attori si influenzano vicendevolmente tramite meccanismi complessi di natura nervosa, immunitaria e tramite il rilascio di sostanze ad azione neuro-attiva. Per avere un’idea di questa tematica prendiamo ad esempio un elemento chiave, che interviene nell’asse intestino-cervello: la serotonina.
La serotonina è un neurotrasmettitore che è generalmente associato alle funzioni del sistema nervoso centrale come la regolazione dell’umore, dell’appetito, del sonno, del sesso e del dolore. Tuttavia la serotonina cerebrale costituisce solo una piccola porzione del contenuto corporeo totale, in quanto la stragrande parte è localizzata nell’intestino (90%).
Fu isolata da Vittorio Erspamer nel 1937 proprio dal tratto gastrointestinale a partire dalle cellule enterocromaffini e decenni di studi successivi hanno ormai chiarito che la serotonina agisce modulando il transito intestinale, la secrezione di muco, la vasodilatazione, oltre a promuovere la riparazione della mucosa e l’organizzazione delle reti nervose intestinali.
Intestino e microbiota
La flora intestinale, detta più propriamente microbiota, è in grado di influenzare la sintesi ed il rilascio della serotonina intestinale, in particolare attraverso la produzione degli acidi grassi a catena corta (es. acetato) che a loro volta sono sintetizzati a partire dai carboidrati alimentari. Sembra, inoltre, che il microbiota intestinale possa influenzare la motilità del colon regolando i livelli di serotonina che stimolano le reti nervose del nostro “cervello intestinale”.
Numerose evidenze hanno confermato che la serotonina svolge un ruolo rilevante nella modulazione del sistema immunitario. Può indurre, infatti, cambiamenti a livello delle cellule immunitarie ed, a seconda del contesto, può agire come un segnale pro-infiammatorio oppure anti-infiammatorio promuovendo la riparazione della parete intestinale e la resistenza nei confronti dello stress ossidativo. In aggiunta in caso di infiammazione si assiste ad un maggior rilascio e, probabilmente, ad una più spiccata reattività nei confronti di questo neurotrasmettitore, soprattutto nel caso delle malattie infiammatorie croniche (es. colite ulcerosa, celiachia, morbo di Crohn, diverticolite).
Lo stile di vita, l’infiammazione ed il microbiota influenzano il cervello intestinale.
Recentemente si sta apprezzando il ruolo fisiologico della serotonina anche in alcuni tessuti periferici:
- Pancreas: contribuisce alla produzione ed alla secrezione di insulina, che è uno degli ormoni responsabili della regolazione degli zuccheri nel sangue;
- Fegato: la serotonina proveniente dall’intestino stimola il fegato a produrre glucosio;
- Tessuto adiposo: induce la scissione dei grassi e riduce la sensibilità all’insulina. In aggiunta sembra diminuire la termogenesi e la dissipazione energetica nel grasso bruno;
- Tessuto osseo e midollare: stimola la produzione di globuli rossi ed influenza il metabolismo osseo.
Conclusioni
I collegamenti tra il cervello ed il tratto intestinale sono al centro dei percorsi terapeutici del Centro di Medicina Biologica. I nostri specialisti si occupano delle problematiche croniche di salute tramite analisi e terapie specifiche, che si pongono l’obiettivo di riequilibrare i fattori sottesi allo sviluppo ed al mantenimento del disturbo. Nell’ambito del presente articolo riteniamo importare porre l’attenzione sulle influenze complesse tra il cervello e l’intestino al fine di mantenere in salute non solo questi due sistemi, ma l’intero organismo.
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