La psoriasi è una malattia cronica e dall’andamento intermittente, che causa la comparsa di placche squamose tipicamente sulle ginocchia, sui gomiti, sul tronco e sul cuoio capelluto. Si tratta di una patologia caratterizzata da un’anomala proliferazione delle cellule cutanee e da un funzionamento immunitario disregolato.
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La psoriasi è una malattia cronica a caratteri infiammatorio che colpisce soprattutto la pelle e le articolazioni. Si stima che colpisce il 2-4% della popolazione generale, in modo uguale tra gli uomini e le donne, e tende a presentarsi in giovane età, oppure tra i 50-60 anni. La psoriasi incide pesantemente sulla qualità di vita e può ripercuotersi sul grado di stress, relazioni sociali e lavorative.
È una patologia multifattoriale in cui intervengono sia fattori genetici di suscettibilità, sia una disregolazione immunitaria che fattori ambientali. L’esordio può avvenire in seguito a ferite, infezioni, stress prolungato, oppure dopo l’utilizzo di alcuni farmaci o principi attivi (es. litio, anti-ifiammatori non steroidei, antimalarici).
Sulla base di numerosi studi è ormai chiaro che la psoriasi ha alle spalle una forte componente genetica di suscettibilità. Il coinvolgimento riguarda una molteplicità di geni, soprattutto coinvolti nei meccanismi immunologici. Un altro aspetto in grado di portare alla comparsa o alla riattivazione delle placche è l’infezione da parte di agenti patogeni. Tra questi sono implicati le infezioni da streptococco, Helicobacter pylori, Malassezia ed alcuni virus. Inoltre, il fumo e l’eccesso di peso rappresentano ulteriori fattori. Senza tralasciare che un forte periodo di stress psicofisico può contribuire alla manifestazione della patologia.
Benché il rischio di incorrere nel diabete sia maggiore nelle persone anziane negli ultimi anni si assiste ad un aumento preoccupante anche dei casi giovanili. Ad ogni modo il diabete frequentemente non viene diagnosticato subito e gli effetti metabolici si ripercuotono sulla salute gradualmente.
La psoriasi è caratterizzata da macchie e placche pruriginose, eritematose, nettamente delimitate e ricoperte da scaglie argentate. Le placche psoriasiche sono per lo più localizzate sul tronco, cuoio capelluto, glutei ed arti, anche se potrebbero comparire in ogni parte del corpo. Le lesioni possono essere dolorose o fonte di prurito. Inoltre, potrebbero svilupparsi laddove la pelle sana vada incontro a ferite o traumi meccanici. Altre forme di psoriasi sono quella pustulosa, anulare, eritrodermica e guttata.
Un segno tipico è la comparsa di una piccola area di perdita di sangue quando si rimuove la squama, in quanto l’epidermide che riveste le papille è particolarmente sottile. In aggiunta può accadere che vi siano segni di lesioni, ispessimento o danneggiamento a livello delle unghie.
La psoriasi è caratterizzata da uno stato infiammatorio sistemico, che si ripercuote su più sistemi organici. Essa è associata ad un maggior rischio di sviluppare le seguenti condizioni:
Artrite psoriasica con dolori osteo-articolari;
La diagnosi deve essere effettuata da uno specialista sulla base dell’esame obiettivo e della storia clinica. Può essere utile approfondire specifici esami ematochimici o il prelievo bioptico per la caratterizzazione delle lesioni. In particolare esistono differenti forme di psoriasi, di cui la più frequente è la psoriasi cronica a placche che riguarda almeno l’80% dei casi totali.
La caratteristica chiave della psoriasi è infiammazione persistente, che conduce ad una proliferazione e maturazione incontrollata delle cellule della pelle. Per di più la cute mostra un infiltrato sottostante di cellule immunitarie. A seconda dei sintomi e dei segni l’alterazione del funzionamento immunitario può essere di natura auto-immune e/o auto-infiammatoria a seconda specificatamente dei processi immunologici preponderanti. Ad ogni modo si assiste ad un attacco dell’organismo da parte dello stesso sistema immunitario.
La disregolazione immunitaria è dovuta alla proliferazione di specifiche sotto-classi immunitarie e dall’aumento dei mediatori pro-infiammatori come l’interleuchina IL-6 e TNF-alfa. Ci può essere un’iper-attivazione immunitaria a causa dell’aumento dei fattori pro-infiammatori e per il rilascio di molecole segnale endogene. Purtroppo l’autoimmunità e l’infiammazione si sostengono a vicenda in un circolo vizioso.
Nell’ambito della psoriasi la mancata regolazione metabolica ed una condizione di sovrappeso o di obesità conclamata rappresentano fattori da tenere in considerazione. Ciò è importante perché un tessuto adiposo in eccesso è responsabile di cambiamenti ormonali e pro-infiammatori, i quali sono coinvolti nello sviluppo e nel mantenimento delle malattie autoimmuni, psoriasi compresa. In aggiunta l’alimentazione influenza il rischio di malattia, in quanto un’alimentazione scorretta rispetto ai fabbisogni personali (e non standard per tutti) può portare a carenze nutrizionali ed alterazioni del microbiota intestinale. Quest’ultimo è costituito dall’insieme dei microrganismi residenti nell’intestino ed è direttamente coinvolto sia nella maturazione che nella regolazione delle cellule immunitarie. Infine evidenze recenti rafforzano il coinvolgimento dei microrganismi a livello sia cutaneo che intestinale sull’origine dello stato infiammatorio sistemico e persistente.
Uno stile di vita scorretto può contribuire allo sviluppo del diabete come per esempio in chi dorme troppo poco o soffre di apnee notturne o di disturbi del sonno. Oppure un eccesso di sedentarietà e di inattività fisica provoca con il passare del tempo cambiamenti a livello della composizione corporea e dei processi fisiologici che ne incrementano significativamente il rischio.
A differenza di quanto generalmente si crede questa patologia non è una malattia solo della pelle, bensì è una condizione che coinvolge diversi organi e sistemi del corpo. Oltre all’artrite le evidenze mostrano una particolare associazione tra la psoriasi e le problematiche a carico dell’apparato digerente, dalla bocca fino all’intestino. In merito possono essere presenti lesioni a livello di lingua (es. fissurata, a cartina geografica), guance e gengive, così come in numerosi studi risalta un’associazione frequente con la steatosi epatica, la celiachia e le malattie infiammatorie intestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn), oppure forme di infiammazioni intestinali latenti e silenti.
Il Centro di Medicina Biologica si occupa della psoriasi secondo un’ottica terapeutica integrata e multidisciplinare. Affrontiamo questa patologia tramite cure e trattamenti personalizzati, che devono essere valutati in sede di consulto sulla base dei sintomi, delle condizioni cliniche e degli esami di laboratorio. In particolare le nostre terapie hanno come comune denominatore la modulazione del sistema immunitario al fine di riportare nuovamente i processi immunologici all’interno di un quadro di normalità ed incentivare i meccanismi di tolleranza immunologica, i quali sono tipicamente sono alterati in caso di auto-immunità. Inoltre, affianchiamo alle nostre terapie la cura di uno stile di vita corretto e di un’alimentazione bilanciata, oltre a promuovere il raggiungimento di un peso salutare.
Il nostro approccio non è sintomatico, cioè non si limita a togliere temporaneamente il sintomo o l’infiammazione, bensì affronta i fattori di rischio e quelli scatenanti la comparsa delle placche psoriasiche. In aggiunta presso il nostro Centro effettuiamo test innovativi per l’analisi dei vari aspetti coinvolti nella psoriasi tra cui per esempio il funzionamento immunitario, il dosaggio dei mediatori pro ed anti-infiammatori, la composizione del microbiota e l’attività del sistema nervoso autonomo. Infine, riteniamo fondamentale prenderci cura dell’intera persona e pertanto affrontare insieme eventuali disagi emotivi e forme di stress cronico, che possono incidere negativamente sull’andamento della malattia.
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