Osteoporosi: esiste un’alimentazione adeguata per la sua prevenzione? L’osteoporosi rappresenta uno dei problemi principali che incidono sulla salute durante l’invecchiamento. È causata dalla perdita di massa ossea e da cambiamenti nella struttura delle ossa, che provocano un maggior rischio di fratture. Si stima che nel corso della vita il rischio di incorrere in fratture osteoporotiche sia del 50% nelle donne e nel 22% uomini causando anche un aumento della disabilità ed un peggioramento della qualità di vita.
A differenza di quanto spesso si crede, il tessuto osseo è un sistema attivo e dinamico nel mantenere nel corso della vita un preciso bilanciamento delle sue funzioni strutturali, ormonali ed immunologiche. Di fatto le ossa si rimodellano continuamente attraverso l’azione delle cellule osteoclastiche, che degradano l’osso vecchio, e gli osteoblasti che formano il tessuto nuovo.
Dieta per l’osteoporosi in menopausa: è possibile?
Argomenti
La massa ossea raggiunge il proprio massimo nella prima adolescenza e successivamente declina in modo graduale, soprattutto dopo i 40 anni di età e con un’accelerazione nelle donne dopo la menopausa. Oggi è ben noto che il quantitativo di massa ossea acquisita durante lo sviluppo rappresenta un predittore importante del rischio di incorrere nell’osteoporosi nel resto della vita. Tuttavia l’alimentazione, l’equilibrio ormonale (es. estrogeni) e lo stile di vita attivo sono fattori importanti che esercitano un’influenza più potente sull’accumulo osseo e sul suo mantenimento rispetto a quelli genetici. Sarebbe pertanto ottimale applicare anche uno stile di vita adeguato e quindi una dieta per l’osteoporosi in menopausa.
Osteoporosi e dieta: quale alimentazione preferire?
Osteoporosi e dieta: esiste un’alimentazione che previene o contrasta questo disturbo? Il calcio è il minerale prevalente nell’osso ed ha un alto valore nutrizionale. Avere un apporto di calcio adeguato è associato ad una normale crescita ossea, soppressione dell’ormone PTH e del riassorbimento osseo. È assorbito attraverso diversi meccanismi tra cui quello dipendente dalla vitamina D. Ad ogni modo l’osteoporosi non è solo una questione di calcio ed il calcio di per sé non riduce il rischio di fratture osteoporotiche. Bisogna intervenire su tutta l’alimentazione e lo stile di vita (es. attività fisica, fumo, alcool). Entriamo ora più nel dettaglio con alcune informazioni sulla correlazione che esiste tra osteoporosi, dieta e alimentazione.
Gli studi confermano che uno stile alimentare basato su frutta e verdura, cereali “veramente integrali”, noci, legumi, pesce ed un moderato consumo di carne e di formaggi magri sono benefici per la salute delle ossa. Viceversa è meglio tenersi alla larga il più possibile da soft drink, fritture, prodotti industriali processati, dolci e cibi raffinati.
Osteoporosi: cure naturali ed alimentazione naturale
Possono essere utili, per contrastare l’osteoporosi, cure naturali ed alimentazione naturale? I prodotti di origine vegetale sono ricchi di nutrienti essenziali per il benessere osseo tra cui il potassio, il magnesio, la vitamina C, K, folati e carotenoidi. In particolare il potassio ed il magnesio possono prevenire la perdita ossea attraverso l’equilibrio acido-base. Questo termine si riferisce alla regolazione del pH a livello cellulare, tissutale o ematico entro intervalli fisiologici. Di fatto l’attività metabolica delle cellule produce quantità variabili di acidi inorganici, che contribuiscono al grado di acidità e che in condizione di salute sono tenute sotto controllo da molecole alcalinizzanti e meccanismi fisiologici. Perché l’equilibrio acido-base è importante? Perché, quando i processi di regolazione sono alterati, si assiste alla comparsa di acidosi, che a livello osseo promuove la perdita dei minerali per tamponare l’abbassamento del pH.
Inoltre il potassio assunto attraverso l’alimentazione può aumentare la ritenzione di calcio a livello renale, così come interviene nel metabolismo del calcio pure il magnesio. Un altro nutriente essenziale è la vitamina C, la quale incide sulle ossa attraverso le sue capacità antiossidanti, che inibiscono l’attività degli osteoclasti. Meno noto è, invece, l’azione della vitamina K, che partecipa attivamente alla formazione della matrice ossea alla base della mineralizzazione. Senza dimenticare il ruolo della vitamina D, i cui livelli declinano nell’invecchiamento e devono essere rimpiazzati attraverso l’alimentazione e/o l’esposizione solare.
Benché le proteine siano necessarie per mantenere ossa in forma nel tempo, gli studi dimostrano che un loro eccesso (soprattutto di origine animale) induce effetti negativi sul bilanciamento del calcio e sull’equilibrio acido-base. Ecco perché è importante tenere sotto controllo l’acidosi metabolica, in quanto le ossa riforniscono l’organismo di molecole alcalinizzanti pur di ripristinare l’equilibrio acido-base. Purtroppo facendo tutto ciò vanno incontro a demineralizzazione.
Per quanto riguarda il latte e derivati, il loro ruolo è spesso sopravvalutato nella prevenzione ossea. Sebbene non debbano essere demonizzati ed apportino proteine, vitamina D, calcio e magnesio, che hanno un ruolo importante nella struttura delle ossa, questi alimenti non sono strettamente necessari e possono essere sostituiti da altri alimenti come per esempio il pesce, il sesamo, le noci, le mandorle, i semi di girasole, broccoli, cavoli e prugne.
Cambiare le proprie abitudini alimentari promuove la salute ossea agendo sulla riduzione del rischio di osteoporosi e di fratture.
La dieta ha risvolti importanti sulle ossa (e non solo). E quella più comune si basa sul consumo di tante proteine, grassi, carboidrati raffinati, sodio e fosforo. Una magrezza eccessiva con basso peso indice di massa corporea (o BMI) rappresenta un fattore di rischio per una minore densità ossea e per le fratture. Ma ciò non vuol dire che il sovrappeso sia invece protettivo. Ricordiamo che un eccesso di grassi interferisce direttamente sull’assorbimento intestinale del calcio. Per di più l’accumulo adiposo sembra ostacolare la formazione del tessuto osseo agendo sulla differenziazione degli osteoblasti.
Attenzione anche al sodio, che con il passare del tempo peggiora il rimodellamento osseo, ed al caffè. Senza tralasciare che un apporto eccessivo di fosforo inorganico, contenuto negli additivi alimentari, può a sua volta disturbare la regolazione del calcio con effetti negativi sulla salute ossea.
Gli effetti dell’alimentazione sulle ossa sembrano essere mediati in parte anche dal microbiota intestinale. Questo è costituito da almeno 1014 batteri, che abitano naturalmente il nostro intestino con più di 5000 specie ed almeno 5 milioni di geni. Si sa che le fibre vegetali, una volta raggiunto il colon, sono fermentate dai microrganismi presenti causando un abbassamento del pH intestinale e la produzione di acidi grassi a catena corta. Sembra che ciò favorisca l’assorbimento di calcio con possibili ripercussioni sulla salute ossea.
Scopri di più anche sulla dieta per l’anemia, su dieta post ictus e sulla dieta e l’alimentazione per l’emicrania.
Bibliografia essenziale:
- Seurer A, Huntington MK. Screening and treatment of osteoporosis. SD Med 2015;68:497–501;
- Kontulainen SA, et al. Prevention of osteoporosis and bone fragility: a pediatric concern. Am J Lifestyle Med 2013;7:405–17;
- New SA. Exercise, bone and nutrition. Proc Nutr Soc 2001;60:265–74;
- New SA. Intake of fruit and vegetables: implications for bone health. Proc Nutr Soc 2003;62:889–99;
- Nicoll R, McLaren Howard J. The acid-ash hypothesis revisited: a reassessment of the impact of dietary acidity on bone. J Bone Miner Metab 2014;32:469–75;
- Calvo MS, et al. Assessing the health impact of phosphorus in the food supply: issues and considerations. Adv Nutr 2014;5:104–13;
- Cao JJ. Effects of obesity on bone metabolism. J Orthop Surg Res 2011; 6:30;
- E Curtis, et al. Determinants of muscle and bone aging. J Cell Physiol . 2015 November ; 230(11): 2618–2625;
- Connie M. Weaver. Diet, Gut Microbiome, and Bone Health. Curr Osteoporos Rep. 2015 April ; 13(2): 125–130.