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Che cos’è la mindfulness
La parola mindfulness è la traduzione del termine “Sati” in lingua Pali e si riferisce ad uno stato di piena presenza mentale in cui ci si occupa fino in fondo dell’esperienza nel momento presente. Si caratterizza per porre l’attenzione intenzionalmente sull’esperienza vissuta fatta di pensieri, emozioni, sensazioni e di mantenerla nel corso del tempo.
Che cosa non è
La mindfulness non si prefigge di raggiungere uno stato di mente vuota o illuminata, non vuol dire non provare più emozioni (anzi), non è un ritiro ascetico, non è la ricerca della felicità (come si sente spesso dire) e non permette di sfuggire dalle sofferenze della vita.
Peculiarità e differenze
Rispetto ad altri tipi di meditazione la mindfulness tende ad aprirsi su un’ampia varietà di oggetti e di esperienze soggettive, piuttosto che restringere l’attenzione su pochi. Durante la meditazione di mindfulness si stimola la consapevolezza a vagare liberamente attraverso i fenomeni dell’esperienza. Bisogna precisare che la mindfulness non è un semplice prestare attenzione a ciò che succede dentro e fuori di noi, bensì un aprirsi alla propria esperienza corporea e mentale in modo nuovo, aperto, accogliente e curioso. In sintesi conduce ad un nuovo modo di essere consapevoli e di vivere appieno l’esperienza attuale.
La meditazione di mindfulness non deve essere confusa con il riposo o con il rilassamento, il quale è un aspetto non necessariamente desiderabile e può sopraggiungere indirettamente. Non è yoga e non bisogna respirare in un modo particolare, bensì restare pienamente in contatto con la propria esperienza.
Il ruolo dell’attenzione consapevole
Gli esercizi di mindfulness riguardano la consapevolezza non giudicante momento per momento, che viene applicata intenzionalmente ai pensieri, alle emozioni ed alle sensazioni corporee insieme ad un atteggiamento di apertura e di accettazione. Attraverso la pratica si impara ad osservare come effettivamente la mente sia attraversata da un flusso di sensazioni, concetti ed emozioni, che danno vita ad un vissuto in continua trasformazione e cambiamento. Ciò è particolarmente importante, in quanto la mindfulness ha specificatamente l’obiettivo di far esaminare più i processi che compaiono alla coscienza piuttosto che i suoi contenuti.
Prestare attenzione a come si comporta la consapevolezza ed in modo non giudicante: ecco lo scopo della pratica. Perché ciò che più conta è la qualità dell’attenzione durante l’esplorazione viva del presente.
Quali vantaggi?
Gli esercizi di concentrazione e consapevolezza permettono, da un lato, di allenare la capacità della mente di non lasciarsi dominare dagli automatismi, dalle reazioni incontrollate agli stimoli e, dall’altro, aumentano la vigilanza e l’attenzione consapevole. Si assiste, pertanto, ad una migliore elaborazione cognitiva e ad una regolazione emotiva più flessibile, che comporta una riduzione delle emozioni spiacevoli dopo stress e ad una maggiore capacità di gestire ed accogliere le proprie emozioni. Senza dimenticare che migliora anche la tolleranza al dolore emotivo ed a quello fisico cronicizzato.
I benefici avvengono a livello della regolazione dello stress e si pensa che sia questa una delle vie biologiche che collegano la mindfulness ed il benessere. In aggiunta è stato osservato che un percorso di mindfulness cambia fisicamente le connessioni cerebrali.
Quali sono i tuoi disturbi?
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I benefici
La pratica è entrata a far parte della ricerca scientifica in modo sostanziale da qualche decennio. La meditazione rappresenta un metodo valido per la trasformazione del disagio interiore e della sofferenza di natura sia fisica che mentale ed è stata posta in diretto collegamento con il benessere mentale (ma non solo).
Benché le origini della meditazione risalgano alle tradizioni secolari buddiste, attualmente è incorporata in protocolli di medicina integrata applicabili in vari disturbi clinici come per esempio il dolore cronico, la fibromialgia, i disturbi psicologici, le malattie cardiovascolari, metaboliche, oncologiche. Gli ambiti clinici di utilizzo degli interventi basati sulla mindfulness sono sempre più numerosi e molti studi hanno messo in evidenzia la rilevanza clinica di queste forme di trattamento integrato. In merito le ricerche hanno dimostrato che l’apprendimento e l’adozione della pratica di mindfulness riduce l’ansia, l’umore basso, lo stress mentre migliora il tono dell’umore, il benessere generale e la tolleranza al dolore emotivo e fisico.
Sebbene i meccanismi di questi effetti siano molteplici, si ritiene che le conseguenze benefiche a livello dell’asse biologico dello stress svolgano un ruolo sicuramente determinante.
Come si svolgono le sedute?
Le sedute di mindfulness si svolgono in gruppo o singolarmente con una durata media rispettivamente di due ore e mezza e di un’ora e mezza. Senza fretta, ma dedicando il giusto tempo agli esercizi ed alle condivisioni.
Quante sedute?
Generalmente 8 sedute a cadenza settimanale.
È necessaria una preparazione precedente?
No. La mindfulness può essere appresa da chiunque sotto la supervisione di un esperto. L’unica cosa veramente necessaria è la motivazione a cimentarsi in una nuova modalità esperenziale e fare pratica. Nient’altro.
È richiesto un abbigliamento specifico?
No. La mindfulness può essere applicata ovunque ed in qualsiasi momento. Su indicazione dello specialista può essere consigliato di avere un abbigliamento comodo in alcune sedute.
Quanto impegno e tempo da dedicare?
È fortemente consigliato avere una pratica regolare di mindfulness come su suggerimento dello specialista. Perché la mindfulness è teoria, ma soprattutto, è tanta pratica per imparare a vivere diversamente la propria esperienza interiore e portare maggiore consapevolezza nella vita di tutti i giorni. I benefici passano necessariamente da qui.
Mindfulness e neuroscienze
La pratica costante conduce all’attivazione delle aree cerebrali deputate all’auto-regolazione, alla percezione corporea ed all’elaborazione delle informazioni sotto il focus attentivo. Grazie alla plasticità cerebrale si assiste alla modifica di alcuni circuiti nervosi, soprattutto a livello della corteccia prefrontale, parietale e temporale. In generale i cambiamenti dimostrati a livello cerebrale si accompagnano allo sviluppo della regolazione emotiva ed attentiva, che permangono anche negli altri momenti della giornata. Pertanto sussiste una forte evidenza che la pratica della mindfulness produca effetti sul miglioramento dell’attenzione, della flessibilità cognitiva e della gestione emotiva. Tutti questi aspetti hanno una forte utilità nel campo clinico per la prevenzione ed il trattamento delle patologie.
Conclusioni
La mindfulness, al pari di un vero e proprio training, consente di affinare le proprie capacità di consapevolezza attraverso un’attenzione gentile, aperta e curiosa alla nostra esperienza ricca di sensazioni fisiche, mentali ed emotive. Le parole chiave di consapevolezza, accettazione e non giudizio sono alla base dei suoi effetti benefici a livello psicofisico.
Il Cembio per la mindfulness a Milano e Monza
Il Centro di Medicina Biologica integra la mindfulness nei propri percorsi terapeutici e personalizziamo le sedute a seconda degli avanzamenti e dell’acquisizione di uno stato di presenza consapevole. La mindfulness si abbina adeguatamente alle altre terapie senza interferire, anzi, migliorando le capacità personali di affrontare il proprio disturbo o le situazioni di disagio emotivo. Seguiamo la persona in modo competente e professionale accompagnandola lungo il proprio percorso di cura e benessere.
Video introduttivo alla mindfulness
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