Il sistema immunitario è particolarmente sensibile agli effetti dell’inquinamento e delle sostanze nocive. Crescono di anno in anno le evidenze scientifiche che mettono in collegamento l’esposizione a sostanze chimiche di sintesi e tossine con un alterato funzionamento immunitario.
È ormai chiaro che, accanto all’alimentazione e all’attività fisica, la nostra salute è influenzata negativamente dall’esposizione ad un’ampia varietà di sostanze di sintesi immesse nell’ambiente. Siamo continuamente esposti alla chimica di sintesi attraverso il cibo, l’acqua ed il contatto cutaneo e questa esposizione è associata ad un incremento del rischio di un ampio spettro di disturbi e malattie. In particolare una classe di molecole particolarmente studiata per i suoi effetti pericolosi per la salute è il cosiddetto gruppo degli interferenti endocrini (EDC), che sono in grado di alterare qualsiasi aspetto dell’azione ormonale nell’organismo. L’elenco di queste molecole è lungo, ma tra i più importanti ci sono il bisfenolo A (BPA), i bifenili policlorurati e gli ftalati.
L’accumulo degli interferenti endocrini è associata ad un’alterata funzionalità del sistema immunitario.
Gli EDC possono causare la soppressione dell’immunità, che a sua volta determina un incremento della suscettibilità alle infezioni oppure può portare ad infiammazione, allergie o processi autoimmuni. Gli studi epidemiologici hanno mostrato un’associazione con lo sviluppo di allergie, mentre altri studi di laboratorio suggeriscono con forza che l’esposizione durante la gravidanza o l’allattamento può modificare la maturazione del sistema immunitario nella prole comportando effetti nel lungo periodo, persino a dosi molto basse. Gli EDC agiscono a livello cellulare portando ad una maggiore espressione dei geni responsabili della cascata infiammatoria e perciò della produzione di alcune molecole tipiche dell’infiammazione come l’interleuchina-6 ed il TNF-α. In generale i risultati delle ricerche evidenziano un vero e proprio squilibrio tra i processi pro-infiammatori e quelli anti-infiammatori, in special modo un incremento della risposta immunitaria detta Th1. Per di più il sistema immunitario a sua volta media numerosi processi a livello del metabolismo degli organi tra cui il sistema circolatorio, il fegato, i muscoli, l’intestino, il tessuto adiposo ed il pancreas. Tutto ciò non può che riflettersi anche a livello ormonale come per esempio avviene in seguito all’esposizione ai EDC a livello dell’insulina e degli ormoni sessuali.
L’esposizione ubiquitaria alla chimica di sintesi ed alle tossine aumenta il rischio di ammalarsi.
I meccanismi che collegano gli interferenti endocrini ed il sistema immunitario sono complessi e molteplici. Molti interferenti endocrini impattano negativamente su molti organi legandosi ai recettori presenti sulla membrana delle cellule, tra cui quelle immunitarie. Alcuni di questi recettori sono gli stessi di quelli utilizzati dagli ormoni sessuali (es. estrogeni) e sembra che la loro espressione sulle cellule sia alterata dalla presenza degli EDC. Ciò risulta particolarmente importante, in quanto questi recettori a loro volta sono deputati a regolare numerose funzioni tra cui il metabolismo e l’attività delle cellule immunitarie. Oppure gli interferenti endocrini sembrano in grado di favorire l’assemblaggio di complessi di proteine che scatenano le risposte immunitarie.
Un altro possibile meccanismo riguarda il cosiddetto microbiota intestinale, cioè l’insieme dei microrganismi (es. batteri, virus, funghi) residenti naturalmente nel nostro intestino. È ormai ben noto che l’insieme di questi miliardi e miliardi di microrganismi è essenziale per rimanere in salute, poiché interagisce attivamente nella regolazione di molti processi fisiologici dell’ospite (cioè noi). Il microbiota è in grado di metabolizzare differenti interferenti endocrini influenzandone di conseguenza il loro assorbimento, metabolismo e detossificazione. A secondo della composizione del microbiota intestinale cambia la capacità di metabolizzare gli EDC e ciò è stato messo in potenziale correlazione con la loro effettiva tossicità per l’organismo. Benché i processi in gioco siano ancora sotto indagine, i risultati finora effettuati suggeriscono che l’esposizione ai EDC può modificare il microbiota intestinale con potenziali ripercussioni sulla salute, in quanto il microbiota partecipa alla regolazione energetica, nutrizionale, metabolica ed infiammatoria.
Il disequilibrio del sistema immunitario incrementa il rischio di malattie croniche.
È stato dimostrato che l’esposizione agli interferenti endocrini altera le funzioni cellulari ed incide pesantemente sulla funzionalità dei mitocondri, che rappresentano uno snodo fondamentale per il metabolismo delle cellule. In aggiunta si assiste ad uno sbilanciamento tra la produzione di molecole ossidanti (es. radicali liberi) e la barriera antiossidante e ad un innalzamento delle molecole dalle proprietà infiammatorie. Tutto ciò ha delle profonde ripercussioni a livello metabolico ed infiammatorio. Non dimentichiamo, infatti, che l’infiammazione cronica è ritenuta uno dei fattori principali nello sviluppo e nella progressione delle malattie croniche che riguardano ogni giorno milioni di persone, come per esempio le patologie metaboliche, cardiovascolari e tumorali. Per di più sussistono inziali evidenze che mettono in collegamento i livelli di EDC (es. BPA) con problemi legati al ritmo sonno/veglia. Tenendo conto che un’alterazione del ritmo circadiano (es. insonnia) influisce negativamente sulla funzionalità immunitaria (es. suscettibilità alle infezioni), non si esclude che gli interferenti endocrini possano gravare sul sistema immunitario anche tramite questi processi.
In conclusione l’accumulo nell’organismo delle sostanze inquinanti, tra cui gli interferenti endocrini, ha dimostrato di essere nocivo per la salute delle cellule e, quindi, di tutto l’organismo. Queste forme di tossicità coinvolgono meccanismi complessi e molteplici, che influenzano i processi fisiologici ed il sistema immunitario. Considerando importanti queste problematiche così diffuse, il Centro di Medicina Biologica effettua test specifici per la valutazione della tossicità dell’organismo e mette a disposizione percorsi terapeutici personalizzati per la detossificazione cellulare.
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